Premetto, onde evitare equivoci, che nessuno (e sottolineo nessuno) merita di esserre ammazzato per una (o più) vignetta e pur non essendomi mai “sentita Charlie” (“je suis Charlie” non l’ho mai scritto ne mai ho sentito il desiderio di farlo) quei morti sono un’infamia da condannare sempre e comunque.
Quei morti però non giustificano in alcun modo l’astio rancoroso e fine a se stesso di cui “Charlie Hebdo” ha sempre dato prova e ribadisco: astio! Perchè di questo si tratta- e non di satira che la satira è ben altro- astio e livore contro tutto e tutti e, sinceramente gente così la compiango.
Ciò non toglie che la loro ultima (in ordine di tempo) vignetta è da vomito e la redazione di questo giornalucolo da quattro soldi è formata non da persone ma da “schifezze in forma umana”:
La satira di Charlie Hebdo non risparmia neanche le vittime del terremoto: sull’ultimo numero del giornale satirico, uscito il 31 agosto, mentre nei paesi del Centro Italia colpiti dal sisma del 24 agosto scorso si continuava a scavare per recuperare le persone rimaste sotto le macerie, è stata pubblicata una vignetta dal titolo ‘Terremoto all’italiana’. L’immagine mostra due persone insanguinate e altre sepolte da strati di pasta, con la dicitura: ‘Penne al sugo di pomodoro, penne gratinate, lasagne’.
il resto qui
e concludo augurando a queste bestie che il loro pseudo giornale chiuda e che ognuno di loro possa non scrivere mai più una riga ne, tantomeno, disegnare una vignetta!!!
Gente così non merita niente se non la ripulsa e l’isolamento: vadano a quel paese e, per favore, ci restino!!!
PS. Chi vuole, eventualmente, commentare faccia pure, ma non accetterò nemmeno una parola in loro difesa: non si fa satira sui morti, mai!
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